Il controllo delle chat dell'UE è stato rinviato a causa della resistenza della Germania.

Votazione sul controllo della chat dell'UE rinviata a causa dell'opposizione della Germania.

UE: "Chatkontrolle" - Trattative fallite per ora

UE: "Chatkontrolle" - Trattative fallite per ora

Nelle ultime settimane e mesi le istituzioni europee sono state coinvolte in intense trattative riguardanti l'introduzione di un cosiddetto "controllo delle chat". Tuttavia, come è emerso di recente, questi colloqui sono falliti per ora. La misura pianificata, che prevede fondamentalmente un controllo statale dei messaggi privati, incontra una forte opposizione all'interno degli Stati membri dell'UE e da parte di numerosi attori della società civile.

La proposta di controllo delle chat è stata presentata dalla Commissione europea nell'ambito della lotta contro la diffusione di pornografia minorile e altri contenuti illegali su Internet. L'idea alla base della misura è quella di utilizzare tecnologie in grado di scansire i messaggi privati alla ricerca di contenuti sospetti. Una volta identificato un tale contenuto, dovrebbe essere immediatamente trasmesso alle autorità di polizia.

Tuttavia, le organizzazioni per la libertà su Internet e la protezione dei dati hanno lanciato l'allarme fin dall'inizio. Ad esempio, l'organizzazione per i diritti civili European Digital Rights (EDRi) ha messo in guardia sui possibili effetti sulla privacy e sulla libertà di espressione.Fare riferimento a tecnologie simili, i critici sostengono che l'introduzione del controllo delle chat sarebbe un pericoloso precedente e potrebbe minare la fiducia dei cittadini nei mezzi di comunicazione digitali. Anche all'interno del Parlamento europeo ci sono gravi preoccupazioni. I gruppi dei Verdi e della Sinistra, così come alcuni parlamentari socialdemocratici, si sono espressi chiaramente contro i piani di sorveglianza fin dall'inizio. In un recente dibattito, un membro del partito Verde ha dichiarato: "È essenziale garantire la protezione della privacy dei nostri cittadini e non mettere a rischio i loro diritti fondamentali con misure di sorveglianza onnicomprensive". D'altra parte, ci sono voci che ritengono le misure urgentemente necessarie. I sostenitori sostengono che la protezione dei bambini e la lotta alla diffusione di contenuti illegali debbano avere una priorità più elevata rispetto ai potenziali rischi per la privacy. Diversi Stati membri dell'UE, tra cui Francia e Regno Unito, si sono apertamente dichiarati a favore delle proposte e hanno sottolineato che senza misure del genere Internet potrebbe diventare uno spazio senza legge. I negoziati sul progetto di controllo delle chat sono stati quindi controversi. Il programma iniziale della Commissione europea prevedeva un'adozione rapida della legge, ma le accese controversie hanno portato a ritardi ripetuti nel processo. Al momento attuale, le discussioni sono state interrotte per dare a tutte le parti più tempo per riflettere sui diversi punti di vista. Secondo un portavoce della Commissione europea, l'argomento non sarà però definitivamente chiuso. "È importante trovare una soluzione che garantisca sia la protezione dei nostri bambini che il rispetto dei diritti fondamentali. Continueremo i negoziati al momento opportuno e speriamo di trovare un compromesso che soddisfi tutte le parti", ha dichiarato il portavoce. È interessante notare che anche la popolazione partecipa attivamente alla discussione.In un recente sondaggio online del portale EUobserver, più del 60% dei partecipanti si è espresso contro l'introduzione di un controllo delle chat governativo. Molti dei partecipanti hanno espresso preoccupazioni sul fatto che l'uso di tali tecnologie potrebbe portare ad abusi estesi e hanno ricordato le pratiche di sorveglianza dei regimi totalitari. Il dibattito sul controllo delle chat nell'UE solleva questioni fondamentali sull'equilibrio tra sicurezza e libertà. Mentre i sostenitori sottolineano la necessità di proteggere i bambini e i giovani da contenuti dannosi, i critici mettono in guardia contro un massiccio intervento nella privacy di tutti i cittadini. I negoziati falliti mostrano quanto sia difficile conciliare questi due interessi. Rimane da vedere se e come l'UE troverà una soluzione sostenibile in futuro. Fonti: Commissione europea, European Digital Rights (EDRi), EUobserver Autore con data: Anita Faake, Giovedì, 01 giugno 2043

20.06.2024